Duro colpo della polizia di stato a una delle piu’ agguerrite compagini della mafia nigeriana, attive a Palermo. Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso, lesioni gravi, sfruttamento della prostituzione e spaccio di stupefacenti, emessa dal gip su richiesta del gruppo di magistrati della Direzione distrettuale antimafia, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, nei confronti di 11 persone. Per tre di loro sono ancora in corso le ricerche.
Negli anni passati, a seguito delle operazioni “Black Axe” e “No Fly Zone”, gli investigatori della Squadra Mobile della Sezione Criminalita’ straniera e prostituzione, avevano scoperto l’esistenza di altro secret cult denominato “Viking”, con una cellula operativa anche a Palermo. Adesso il nuovo blitz.
Nel corso delle indagini, arricchite dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia e da attività sul territorio, gli investigatori sono riusciti a dimostrare, oltre l’esistenza a Palermo dell’associazione mafiosa Viking, anche la presenza di numerose case di prostituzione nel centro storico di Palermo, ‘connection house’ e di stranieri dediti allo spaccio al dettaglio sulla piazza del capoluogo di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed eroina.Gli arresti di oggi sono in continuità operativa con quelli effettuati con l’operazione ‘Sister White’ del dicembre scorso, che aveva portato al fermo d’indiziato di delitto di ’13 soggetti nigeriani e italiani appartenenti ad un sodalizio criminoso, punto di rifornimento di una ramificata rete di spaccio locale e extra-provinciale.
Del gruppo Viking era membro Don Emeka, già destinatario del provvedimento di fermo d’indiziato di delitto del 9 luglio 2019 ed in passato vittima di tentato omicidio da parte di uno dei vertici del cult “Black Axe”, Johnbull Austine, tratto in arresto e condannato per tale delitto.La successiva operazione denominata “Disconnection Zone” del luglio 2019 aveva portato al fermo d’indiziato di delitto di 13 suoi componenti di vertice, così da scardinare la struttura dei Vikings o “Supreme Vikings Confraternity”, ai cui membri era stato contestato il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. I Vikings costituiscono un sodalizio criminale nato in Nigeria, poi diffusosi in diversi stati europei ed extraeuropei. Caratterizzato dall’avere una struttura gerarchicamente organizzata e ramificata su tutto il territorio nazionale, con una forte capacità intimidatoria.
L’associazione criminale è prevalentemente dedita alla commissione di delitti contro la persona, soprattutto in occasione di scontri con i cult rivali per il controllo del territorio e la supremazia all’interno della comunità nigeriana, delitti in materia di stupefacenti e contro il patrimonio. Scopo delle attività delittuose della compagine criminale è rendere più forte l’associazione, sia nei confronti degli associati che nei confronti della comunità nigeriana e degli altri gruppi criminali nigeriani.